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Con parole precise più che un titolo è una risposta. Una risposta sintetica e frontale alla domanda:
Come bisogna scrivere?
Dicendo con parole precise non si indica una qualità, ma un modo. Un modo di argomentare, di comunicare, di esprimersi.
Come? Con parole precise. Un po’ come dire ‘ad alta voce’. E la sua inconfondibile voce, Gianrico Carofiglio ci propone un decalogo, un prontuario, un breviario (questa è la parola precisa) della scrittura onesta, coltivata, democratica: in una parola, civile. Ci spiega perchè tanti testi giuridici- ma anche politici, burocratici, aziendali- sono scritti male. Ma soprattutto ci spiega come fare a scrivere bene. Contrapponendo, all’astratta e compiaciuta opacità di certa lingua delle istituzioni, la concretezza di una scrittura sobria e attenta. Una scrittura bella: Dunque più efficace e più persuasiva. Perchè scrivere bene ha una attinenza diretta con la qualità del ragionamento. Implica chiarezza di idee da parte di chi scrive e provoca in chi legge una percezione di onestà. Come sosteneva Calvino, infatti, ” cercare di pensare e d’esprimersi con la massima precisione possibile proprio di fronte alle cose più complesse è l’unico atteggiamento onesto e utile”.
- ” La lingua gergale dei giuristi,irta di stereotipi, di arcaismi, di circonlocuzioni rindondanti e frasi formulari, caratterizzata dall’abuso delle subordinate, e da una interpretazione a volte spregiudicata della grammatica e della sintassi, è una lingua iniziatica. Ed è il risultato, forma e strumento di esercizio autoritario del potere. Oltre che con la pigrizia, l’ abuso del gergo si spiegs con il conformismo e spesso, con la vanità.”