
La sanatoria delle invalidità nel processo penale
Autori: Suraci Leonardo
2025
La sanatoria delle invalidità degli atti processuali costituisce un tema di centrale importanza, concorrendo come pochi altri a comporre gli equilibri di un sistema che, da sempre, oscilla tra l’esigenza di stretta legalità che la Costituzione – addirittura – impone e le tendenze verso la flessibilizzazione degli istituti che, direttamente ovvero indirettamente, incidono sulla conservazione degli atti e la stabilizzazione degli effetti. Il processo «giusto» e «regolato dalla legge» non può che essere strutturato per fattispecie normative e, quindi, non può non rifuggire all’idea che le forme degli atti possano essere libere. Allo stesso tempo, l’irrinunciabile esigenza di evitare inutili irrigidimenti – suscettibili, questi ultimi, di rendere «irragionevole» la durata del processo – implica la necessità di coniugare, sulla base di giudizi di valore e secondo una logica di ragionevole bilanciamento, tassatività e conservazione. Tassatività, invalidità e sanatorie, dunque, animano la dinamica procedimentale e nella regolamentazione del loro operare è possibile intravedere uno dei fattori sintomatici della scelta – che è innanzitutto culturale, quindi politica e, infine, giuridica – di un determinato metodo di risoluzione delle controversie e accertamento dei fatti.