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Dopo decenni di divieti, leggi e dibattiti accademici, l’ordinamento italiano consente a coloro che esercitano professioni intellettuali l’adozione di tutti i tipi sociali, incluse le società di capitali. Le “nuove” società tra professionisti impongono di ricostruire sul piano sistematico il rapporto fra l’impresa commerciale e le libere professioni e di ripensare i modelli organizzativi per l’esercizio di esse. Il volume razionalizza con rigore metodologico il percorso nient’affatto lineare dell’evoluzione normativa in tema di società tra professionisti, individuandone i valori fondanti e gli interessi protetti, al fine di rispondere alle complesse questioni applicative che originano dagli ultimi provvedimenti in materia.
In un costante dialogo fra società tra professionisti e società tra avvocati che delle prime rappresentano, al tempo stesso, paradigma ed eccezione, lo “statuto” del professionista diventa variabile dipendente dall’organizzazione.
I. Professioni intellettuali e impresa: schizofrenia degli indici normativi e motivi del riesame. – II. L’esercizio “in comune” delle professioni regolamentate: considerazioni sull’adozione della forma societaria. – III. La società tra avvocati. – IV. Statuto del professionista e rilievo dell’organizzazione.
